Nel silenzio della notte, nel porto di Catania e Pozzallo i volti illuminati appena, a passo sospeso, arrivavano e arrivano ancora di fronte ad una spessa frontiera ideologica e culturale. Lì stanziano il luccichìo delle coperte termiche, i braccialetti contrassegnati a penna e innumerevoli racconti, tutti senza una fine o meglio senza un finale. Storie nelle quali, non volendo, anch'io mi vedevo protagonista, riconoscendo me stesso nelle persone che andavo a ritrarre. Sono tragedie comuni: famiglie come le nostre, fratelli come i nostri, figli e padri come i nostri.Di questi incontri è rimasta la sensazione della sospensione e dell'attesa, del sentirsi osservato con estrema diffidenza, di un mondo fatto di persone e non di numeri, ma di vite vissute e da raccontare.
Le immagini di cui si compone questa videoproiezione sono un estratto di diversi viaggi e di differenti fasi dell'emergenza immigrazione. Molti sono i luoghi che Maurizio ha visitato, partendo dai numerosi centri di accoglienza nel 2012, per poi spostarsi direttamente dove avvenivano gli sbarchi, a Pozzallo in Sicilia, nel 2015. Qui, solo in quell'anno, sono transitate più di 6000 persone nel centro di Primo Soccorso e Accoglienza (CPSA). L'ultima tappa di questa ricerca è stata in Grecia, nel 2016, al confine Macedone, nella piccola città di Idomeni.
Maurizio sostiene il "Progetto Siria" di Medici Senza Frontiere. Nel corso della serata verranno raccolti fondi a favore della popolazione siriana.
Per maggiori informazioni sul progetto: https://www.medicisenzafrontiere.it/cosa-facciamo/dove-lavoriamo/2800/